martedì 28 agosto 2012

3° GIMKANA AUTOMOBILISTICA CIMINNESE


DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012 A CIMINNA (PA) IN CORSO UMBERTO I°

START ORE 09:30

1° MANCHE GIMKANA A COPPIA

2° MANCHE GARA INDIVIDUALE


lunedì 20 agosto 2012

OFFERTE DI LAVORO


B@CHECA LAVORO - OFFERTA N.: 24923
TITOLO:
FARMACISTA  
Ente/Ditta:
L'ISOLA VERDE ERBORISTERIE  
Scadenza:
31/08/2012  
Settore privato:
S  
Posti n.:
3  
Tempo determinato:
S  
Tipo Contratto:
CONTRATTO DA DEFINIRE  
Qualifica:
VENDITA AL DETTAGLIO DI PRODOTTI FARMACEUTICI ED ERBORISTICI  
Titolo di studio:
LAUREA IN FARMACIA  
Altri titoli o Profilo:
ETA' DAI 28 AI 60, MEZZO PROPRIO, POSSIBILITA' DI FRANCHISING,  
Contattare:
INVIARE CV E-MAIL A:S.FEDERICA@LISOLAVERDE.COM REFERENTE:SIG.RA SIMONI FEDERICA  
Sede di lavoro:
PALERMO  
SICILIA  
Note:

Inserita il:
13/07/2012  
da:
S.C.I.C.A. di PALERMO  
B@CHECA LAVORO - OFFERTA N.: 25073
TITOLO:
CALDAISTI  
Ente/Ditta:
BIOPOWER 3 S.R.L.  
Scadenza:
31/08/2012  
Settore privato:
S  
Posti n.:
4  
Tempo determinato:
S  
Tipo Contratto:
CCNL SETTORE ELETTRICO LIV.B1  
Qualifica:
CONDUTTORI DI MACCHINE A VAPORE  
Titolo di studio:
LICENZA MEDIA O DIPLOMA  
Altri titoli o Profilo:
IN POSSESSO DELLA PATENTE DI CONDUTTORE DI GENERATORE A VAPORE DI 1° E 2° LIVELLO, SUFFICENTE CONOSCENZA DEI PRINCIPALI APPLICATIVI INFORMATICI,GRADITA ESPERIENZA NEL SETTORE,PATENTE B E MEZZO PROPRIO SOLO PER RAGGIUNGERE IL POSTO DI LAVORO  
Contattare:
INVIARE CV A: RAG.CALOGERO INDELICATO, FAX 0922636062,E-MAIL:INFO@MONCADAENERGY.COM  
Sede di lavoro:
AGRIGENTO  
SICILIA  
Note:
DISPONIBILITA'DELL'AZIENDA A SOSTENERE LE SPESE DI ALLOGGIO,LAVORO FULL TIME SU TURNI,TEMPO DETERMINATO DI 3 MESI CON POSSIBILITA' DI TEMPO IND.  
Inserita il:
09/08/2012  
da:
S.C.I.C.A. di PALERMO  
B@CHECA LAVORO - OFFERTA N.: 24919
TITOLO:
CONSULENTI DEL BENESSERE  
Ente/Ditta:
DITTA DI VENDITA PRODOTTI BENESSERE  
Scadenza:
30/09/2012  
Settore privato:
S  
Posti n.:
45  
Tempo determinato:
S  
Tipo Contratto:
CONTRATTO AGENTI  
Qualifica:
CONSULENTI COMMERCIALI  
Titolo di studio:
DIPLOMA MEDIA SUPERIORE  
Altri titoli o Profilo:
PATENTE B,ETA' 18/65 ANNI, CONOSCENZA DEL NETWORK MARKETING  
Contattare:
CONTATTARE PER E-MAIL:BENESSERE.REGALBUTO@LIBERO.IT SPECIFICANDO:DATI ANAGRAFICI,TIPO DI ESPERIENZA,CELLULARE,E-MAIL,ORARI IN CUI ESSERE CONTATTATI,  
Sede di lavoro:
PALERMO E PROVINCIA  
SICILIA  
Note:

Inserita il:
13/07/2012  
da:
S.C.I.C.A. di PALERMO  
ASSESSORATO REGIONALE DEL LAVORO
Le offerte di lavoro sono gestite da: Agenzia Regionale per l'Impiego, Servizio Eures, Uffici Provinciali e Regionale del Lavoro, Sezioni Circoscrizionali per l'Impiego.
Le procedure di gestione e consultazione via intranet ed in locale sono state sviluppate da: Unità Operativa Servizi Intranet/Internet.

REGIONALI "IL CAOS"


Lombardo e Micciché, prove tecniche d'intesa
E la grande paura scuote il Pdl

Lunedì 20 Agosto 2012 07:00

Sembrava fatta. Col ticket Lagalla-Musumeci. Ma Raffaele il cattivo bacio' Gianfranco il buono, l'uno divento' principino e l'altro principessa illibata. Cosi' Musumeci invoca il tempo scaduto e sotto gli ombrelloni di San Leone e Panarea il Pdl sta cercando di perdere anche l'ultima partita.

Lombardo e Micciché, prove tecniche d'intesa E la grande paura scuote il Pdl
La mossa l'ha fatta Nello Musumeci. Un cazzotto in faccia al Pdl ancora intorpidito dal sole ferragostano. Con Angelino Alfano sotto l'ombrellone di San Leone e Dore Misuraca al largo di Panarea, gli unici del centrodestra venuti allo scoperto sono stati i catanesi Castiglione e Firrarello. Che proprio nel ticket Musumeci e Roberto Lagalla avevano puntato le fiches di una possibile candidatura unitaria. E hanno raccolto solo silenzio. Ora rotto proprio da Musumeci: "Il tempo e' scaduto, ci vogliono i programmi" e ci vogliono gli uomini. A costo di non far salire sul treno chi non ci sta. Musumeci su questo e' stato chiaro: "Bisogna riunire le forze, quante piu' possibile, non necessariamente tutte".

E' chiaro il riferimento a Micciche' e al cul de sac in cui sembra essersi cacciato il Pdl. Che pensava di mettere all'angolo il fondatore di Grande Sud col ticket Lagalla- Musumeci e si ritrova invece il pupillo del Cavaliere ad amoreggiare col Grande Nemico Raffaele Lombardo, alleanza che in termini elettorali vale una bella percentuale a due cifre. E' questa la grande paura di Alfano & co. Lasciare campo libero a Mpa e Micciche' col traino di Fli e Mps puntando su due cavalli - il Rettore di Palermo e Musumeci - che potrebbero restare stretti allo steccato da Micciche' da un lato e da Rosario Crocetta dall'altro.

Vero e' anche pero' che molti colonnelli del Pdl, a partire proprio dal segretario nazionale, non sono molto convinti che con Lombardo si vinca. Quanto peseranno nelle urne i quattro fallimentari anni di governo? Quanto le lacerazioni che in questa legislatura hanno dilaniato partiti e anche amicizie che sembravano consolidate? Quanto presa avra' nell'immaginario elettorale la scenetta, che circolava gia' ieri su facebook, di Raffaele il cattivo che bacia Gianfranco il buono e Raffaele si trasforma in principe buono e Gianfranco in principessa illibata? Con che coraggio verrebbe riproposta un'alleanza che e' stata alla base del ribaltone parlamentare col passaggio del Pdl all'opposizione? Gran parte dell'elettorato, stanco di giochetti e tradimenti non capirebbe, il 28 ottobre bene che vada resterebbe a casa o sceglierebbe un candidato di rottura, come il grillino Cancelleri, Fava o l'uomo di Orlando quando e se il sindaco di Palermo rompera' gli indugi.

Il tempo scaduto invocato da Musumeci non lascia piu' alibi a chi deve decidere. La deadline sarebbe stata fissata per giovedi'. Entro quel giorno il centrodestra dovra' decidere su chi puntare. Anche perche', confidava ieri un alto esponente del partito, "ho la sensazione che le cose piu' che maturare sembrano destinate a marcire".

mercoledì 15 agosto 2012

regionali 2012 sicilia


Tutti i litiganti facciano un passo indietro 
Serve un patto d'onore per salvare la Sicilia

Martedì 14 Agosto 2012 20:09 

Troppe parole, troppi litigi, troppe discussioni, troppe ripicche, in una campagna elettorale già al calor bianco. Ma davvero la politica pensa di potere fare quello che ha sempre fatto in una drammatica stagione di crisi? Ora più che mai serve responsabilità. Serve un patto d'onore.

Tra criptochecche e deratizzatori è iniziata la lunga sfida elettorale. Da qui al 28 ottobre voleranno cazzotti e veleni. E anche gli stracci. Che lasceranno nudi nelle loro contraddizioni candidati di destra e sinistra. Già, perché il nuovo che avanza ha i tratti distintivi di uno che da un lato ha gestito negli ultimi anni il potere ribaltonista targato Lombardo; dell’altro che vent’anni fa o giù di lì fu l’artefice del 61-0, ancora convinto che Palermo e la Sicilia siano disponibili a tuffarsi tra le braccia del messia che riempiva la Fiera del Mediterraneo o le banchine del porto di Catania. No, cari Rosario e Gianfranco, il nuovo non siete voi.

Basta guardare la corte dei miracoli che vi sta attorno. Deputati uscenti e trombati, consiglieri comunali appena eletti, desiderosi di spiccare un balzo verso l’indennità a più zeri, autisti e traffichini, faccioni già pronti a lordare le città con i loro manifesti, verginelle che giurano di non avere nulla a che fare col passato, puttane della politica che invece non rinnegano nulla e anzi forti delle loro clientele sperano di tornare alla ribalta. E poi l’esercito degli indagati: erano 27 all’Ars prima del rompete le righe: scommettiamo che la maggior parte sarà ancora ai nastri di partenza della competizione elettorale?

E’ nuovo questo clima di rancori e vendette, ripicche e offese? E’ nuovo il prendere le distanze da chi fino ad ieri è stato tuo alleato? E’ nuovo il rimpallarsi le responsabilità? O il tornare ad amoreggiare con chi avevi vilipeso?

No, non c’è niente di nuovo in queste elezioni. E’ tutto vecchio, stantìo, maleodorante, minestrina neppure riscaldata. Non c’è l’uomo nuovo al quale aggrapparsi. Non c’è il Monti di turno, non c’è l’Orlando palermitano (e molti, sia per l’uno che per l’altro, diranno meno male), non c’è l’effetto sorpresa, non c’è nessuno che dica come intenda prendere in mano questa Regione e rivoltarla come un calzino. Ci sono molti che si lamentano, moltissimi che nel chiuso dei salotti e nel lungo dei corridoi dicono che loro a votare non andranno nemmeno se glielo impone Cammarelle, altri ancora che, come lo stimatissimo Ivan Lo Bello, lanciano il sasso nello stagno della crisi ma guai a scendere in campo perché il codice di Confindustria non lo consente.

Ma chi se ne frega dei codici e delle regole? Non è più il momento di lamentarsi aspettando che il cadavere siciliano passi davanti alla riva in cui si resta seduti. Colpevolmente. E’ il momento di scendere in campo, di spendersi in prima persona, di trovare la forza di pescare nel mondo migliore dell’associazionismo, dell’impresa, del sindacato, della società civile, sempre più cosidetta e sempre meno impegnata. E’ il momento di avere coraggio. Se non si vuole, fra poco più di due mesi, tornare a crocifiggersi e compatirsi all’insegna dell’ “Io l’avevo detto” o del “Lo sapevo che sarebbe finita così”.

E allora? Allora Livesicilia lancia la sua campagna. Controcorrente, come sempre. Ai limiti dell’autolesionismo considerato che siamo di fronte ad una lunga campagna elettorale. Chiediamo ai Crocetta, ai Miccichè, ai deputati uscenti, ai vecchi della politica di fare un passo indietro. Di fronte all’ineluttabile fallimento della Sicilia dimostrino il loro amore per questa terra. Mettete da parte il vostro personale interesse e ponete la Sicilia al centro di tutto. Fate un passo indietro, anzi due. Ritiratevi dalla competizione e lasciate spazio a nomi nuovi per la presidenza e per il governo, mettete a disposizione i migliori, siano di destra o di sinistra, di centro o quant’altro, gay o etero, uomini e donne. E lo stesso facciano i cittadini. E i nostri lettori. Non considereremo nessuno che faccia parte o abbia fatto parte di questo governo, di questa legislatura, la più indecente nella storia dell’Autonomia. Anche se tutti adesso tendono a dimenticare, a resettare, quasi che nulla fosse accaduto.

Servono un presidente e dodici assessori fuori dai giochi della politica, venuti fuori dalla pancia della gente e dalla selezione dei partiti. Nomi non ne facciamo. Cominciate a farli voi. Sul manifesto elettorale di Livesicilia. Una bacheca aperta, un appello aperto ad intellettuali e politici sensati che potranno mettere la loro faccia, la loro firma. Tutti insieme, per un governo di salvezza regionale.

lunedì 13 agosto 2012

ping -pong regionali siciliane

"Il Pdl rinuncia a combattere
Mi piacerebbe sfidare Fava"

Lunedì 13 Agosto 2012 07:39

Intervista a Nello Musumeci, fondatore di Alleanza siciliana, possibile candidato presidente del centro destra, che lancia l'allarme sulla situazione di stallo del partito di Berlusconi: “C'è una sorta di panico che finisce per contagiare gli altri, comandano tutti e nessuno, siamo all'anno zero”.

Da qualche giorno Nello Musumeci ha riunito figli e nipoti nel casale di famiglia incastonato tra i comuni di Militello e Scordia, alle falde dell'Etna. “In questo posto -confida Musumeci a Livesicilia - ritrovo la mia dimensione, ci sono odori e sapori che mi catturano”.

Il programma della settimana di Ferragosto prevede la partecipazione, il 15 e 16 agosto, alla festa padronale di San Rocco, il patrono di Scordia, per poi arrivare a Militello il giorno successivo, quando inizieranno i festeggiamenti del Santissimo Salvatore. Processioni, festeggiamenti, fede: Nello Musumeci teme che quelli patronali saranno gli unici fuochi d'artificio di questa lunga estate elettorale, iniziata a luglio con le dimissioni di Raffaele Lombardo e destinata a concludersi tra ottobre e novembre con l'elezione del nuovo presidente della Regione. Musumeci non ama i giri di parole e va subito al centro della questione: il Pdl siciliano. “Non riesco a capire la condotta del partito di maggioranza relativa del centro destra - dice - sembra che abbia rinunciato a lottare e abbia deciso di perdere queste elezioni regionali prima di iniziare a combattere”.

La settimana di Ferragosto è quella decisiva e per Musumeci il Pdl rischia di accumulare ritardi insanabili. “Il primo partito di maggioranza -spiega il leader di Alleanza Siciliana - avrebbe dovuto subito creare un tavolo di confronto con le altre forze dell'area, della coalizione, individuare insieme un percorso comune, abbozzare un programma non con 50, ma con 3-4 cose essenziali e poi cercare una condivisione sul nome del presidente”. “Nel Pdl regna il silenzio - incalza Nello Musumeci - c'è una sorta di panico che finisce per contagiare gli altri e per trasmettere al corpo elettorale uno stato d'animo disarmante improntato alla resa e alla sfiducia, oltre che alla rassegnazione”. Su queste basi il Pdl rischierebbe di perdere quella che l'ex presidente della provincia di Catania ritiene essere “una grande occasione”.

“La stragrande maggioranza del popolo siciliano si riconosce nella tradizione di un blocco di centro destra, per il richiamo alla cultura cattolica, centrista, sociale, di tradizione nazionale, ma anche laica e autonomista”. Appunto, “autonomista”, la parola chiave, “ma senza farne abuso - sottolinea Musumeci - noi ci rifacciamo all'autonomismo unitario di Vito Cusimano, Dino Grammatico, Pippo Tricoli e Benito Paolone, cioè all'autonomismo che deve rappresentare per la Sicilia una prerogativa, un'opportunità di crescita e non un privilegio per fare gli affari propri”.

“Io penso - aggiunge ancora il leader di Alleanza siciliana- che il lancio dell'autonomismo vero, di un progetto fatto di 3-4 obiettivi concreti, improntato ai valori della legalità e dell'impegno antimafia, potrebbe trovare ancora oggi l'interesse della stragrande maggioranza dei siciliani, di fronte a una sinistra balbuziente che ha saputo, con il camaleontismo, apparire vergine rispetto al disastro della Sicilia”. Ma in Sicilia, almeno in questo momento, non c'è autonomismo senza Lombardo, anzi senza “lombardismo”, come lo chiamano gli ex alleati democratici del Mpa.

Ma lei cosa ne pensa dell'autonomismo lombardiano?
“L'autonomismo è antico quanto lo statuto siciliano, quello di Lombardo rappresenta soltanto l'ultimo capitolo. Era partito col piede giusto perché sembrava veramente che volesse avviare una stagione di riforme; poi c'è stata la degenerazione, almeno sul piano del quadro politico, perché chi ha vinto è rimasto fuori e chi ha perso è andato a governare”.

Prima di parlare di strategie politiche Nello Musumeci si concede un'analisi: “La Sicilia vive il momento più drammatico del dopoguerra, in questo contesto c'è bisogno di fare appello a tutte le forze sane che si ritrovano con un minimo di affinità culturale attorno ad un progetto concreto e legato ad obiettivi di breve e media scadenza. Se tutte le forze che si richiamano all'autonomismo dovessero credere in questo obiettivo, credo che veramente potremmo voltare pagina”.

I partiti di destra e sinistra, secondo l'ex presidente della provincia di Catania, sono macchiati da una sorta di peccato originale. “Nessuno -sostiene Musumeci- può puntare il dito e tentare di fare l'accusatore contro l'altro. Negli ultimi 15 anni centro destra e centro sinistra hanno condiviso responsabilità di governo in Sicilia”. Per questo, sostenere di non essere corresponsabili dello stato delle cose sarebbe, secondo Musumeci, “una grande e ignobile bugia”.

“Prima bisogna riconoscere i propri errori, fare un bagno di umiltà, poi - spiega Musumeci - può essere costruito un progetto serio senza giustizialismo e senza minimizzare la gravissima caduta che ha subito l'etica della responsabilità in politica”.

E come si traduce questo progetto nell'azione politica di ogni giorno?
“Noi abbiamo il dovere di richiamare ciascuno al pieno rispetto delle regole che non sono quelle imposte dal codice penale ma dal buon senso. Bisogna scegliere ciò che appare giusto rispetto a ciò che è utile”.

“Se Il Pdl, che è il primo partito della coalizione, continua ancora nel logoramento del silenzio contaminando gli alleati con la cultura dello smarrimento o della rassegnazione, ciascuno andrà per conto proprio, nessuno riuscirà a mettere in campo un progetto credibile e noi consegneremo la Sicilia a uomini che avranno avuto la furbizia, più che la capacità, di sapersi muovere prima e meglio del centro destra”.

Nello Musumeci tiene a precisarlo: “Non mi sono mai candidato, non ho mai posto la mia candidatura perché non ci sono le condizioni politiche perché io lo faccia”. Poi a mezza bocca confida che il suo nome è in cima ai sondaggi di gradimento commissionati dal pdl romano. “Solo questo mi hanno comunicato al telefono - spiega - e questo non basta per scendere in campo come candidato presidente. Io sono uomo di squadra, sono convinto che l'alleanza in politica sia un vantaggio per chi ci crede e sia un male necessario per chi non ci crede. Abbiamo il dovere di creare questa coalizione perché all'interno di ogni partito ci sono risorse importanti da valorizzare ma ancora più importante è che il presidente sia condiviso, non ricattabile e non prigioniero delle segreterie di partito nazionali e siciliane”. Solo su queste basi è possibile, per Nello Musumeci, “avviare una stagione di rinnovamento e di rivincita economica e sociale”.

Creata la coalizione, quindi, Musumeci sarebbe pronto a scendere in campo da candidato presidente “sarei disponibile a farlo - sottolinea - insieme agli alleati, non candidarsi sarebbe da disertori. Io ho la volontà di vincere, ma questa volontà non la vedo nei possibili alleati”.

Dopo le dimissioni del catanese Raffaele Lombardo, si fa sempre più insistente la candidatura di un palermitano nel centro destra, anche per favorire l'alternanza tra gli uomini che provengono dalle due città chiave del potere isolano. Musumeci non è d'accordo: “I presidenti della Regione palermitani sono stati più numerosi dei catanesi, ma in questo caso serve un uomo credibile che sia capace di dialogare con le forze sociali e culturali che non sono del centro destra”.

Col tempo si vedrà se si tratta soltanto di un'accreditata ipotesi giornalistica: affiancare Nello Musumeci ad un candidato presidente palermitano come Roberto Lagalla. “Una persona molto preparata - commenta Musumeci - l'ho conosciuto quando era assessore regionale alla Sanità. So che è molto apprezzato negli ambienti universitari ma non conosco il suo grado di notorietà”.

Una domanda secca: chi comanda il Pdl e può stabilire le regole?
“Temo nessuno, anzi, se posso integrare, temo nessuno o tutti: siamo all'anno zero”.

Ci tiene a sottolinearlo quando parla di Miccichè: “E' un mio amico, dice di aver avuto il disco verde da Berlusconi, ma avrebbe dovuto avere anche un'ufficialità”. All'interno del Pdl non c'è stato ancora un momento chiarificatore, un'occasione nella quale Musumeci confida ancora: “bisogna aprire la fase di interlocuzione con Pid, Grande Sud, Destra e Udc”. A sinistra molti occhi sono puntati su Claudio Fava, altrettanti su Rosario Crocetta, l'ex sindaco di Gela europarlamentare del Pd. “Ho conosciuto Claudio Fava al parlamento europeo - confida Musumeci a Livesicilia - ho grande rispetto per il suo impegno sociale e civile”.

E chi butterebbe giù dalla torre tra Crocetta e Fava?
“Sicuramente Crocetta, perché mi piacerebbe confrontarmi, da candidato presidente, con Claudio Fava”.

La sua ricetta politica?
“Chi governa deve saper trasmettere speranza e fiducia. Noi abbiamo bisogno di restituire ai siciliani il diritto a credere che il domani possa essere diverso e migliore. Per farlo non bastano soltanto obiettivi, non basta definire strategie, serve la credibilità di chi guida questo progetto e la credibilità è un patrimonio che non si compra al supermercato”.

Quale sarebbe la prima mossa di Nello Musumeci presidente?
“La riforma della pubblica amministrazione, è il cancro che rischia di vanificare ogni tentativo che cambiamento della Sicilia”.

venerdì 10 agosto 2012

LOMBARDO FINISH


"SE SIAMO COSÌ SPORCHI E BRUTTI, SEPARIAMOCI DALL'ITALIA"
LOMBARDO, THE END: “MI DIMETTO”
Il presidente della Regione  siciliana Raffaele Lombardo si e’ dimesso. Lo ha annunciato alle 18.21, durante il suo intervento in aula al’Ars. Si andrà al voto il 28 e 29 ottobre.Un breve applauso dei deputati regionali dell’Ars ha salutato le dimissioni del governatore. Subito dopo ha preso la parola il presidente dell’Ars Francesco Cascio che ha ufficializzato le dimissioni di Lombardo annunciando il voto in Sicilia per il 28 e il 29 ottobre. Poco piu’ di 40 persone hanno poi salutato, prima delle 19, davanti all’Assemblea regionale siciliana, le dimissioni dalla Regione siciliana di Raffaele Lombardo intonando la canzone ‘Bella ciao’. Palazzo dei Normanni e’ presidiato da decine di poliziotti dopo la protesta dei precari che oggi hanno manifestato per tutto il giorno davanti all’Ars proprio mentre era in corso la seduta d’aula in attesa delle dimissioni del governatore.Poco prima Lombardo aveva parlato alla stampa, dalla scelta di dimettersi, all’inchiesta che lo ha lentamente disarcionato. “Da piu’ parti mi e’ stato chiesto di non dimettermi, ma io oggi faro’ seguito a cio’ che avevo detto da tempo: che affrontero’ il giudizio del giudice da cittadino e non da presidente della Regione”. E così ha fatto.SEPARIAMOCI DALL’ITALIA - “Ma se continuano a dirci che siamo brutti, sporchi e cattivi, che abbiamo i conti in disordine, che spendiamo male, che siamo un peso, che ci stiamo a fare insieme in  Italia? Tanto vale che ci si separi consensualmente”. Questa la provocazione del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, subito dopo le sue dimissioni. “Penso all’isola di Malta ad esempio – ha detto – che riesce anche ad offire importanti opportunita’ economiche, una tassazione agevolata. E’ un modello per molti aspetti”. “Mi auguro che dopo di me la Regione abbia un interlocutore forte che faccia i conti con lo Stato e recuperi lo spirito pattizio. Oggi questo spirito e’ sfumato, come dimostra anche la vicenda del commissario dello Stato che non ha mai impugnato le leggi dello Stato. E’ messo li’ a vigilare sulle nostre cose e nient’altro”.
DEFAULT - Parlando del rischio default si cui si e’ parlato negli ultimi mesi, Lombardo ha detto: “C’e’ stata una tattica politico-mediatica disonesta e criminale che ha infangato la Regione a livello internazionale. Il prossimo 28 e 29 ottobre si elegga un presidente della regione libero e senza vincoli. Ho fatto il mio dovere fino in  fondo e se oggi lascio lo faccio con serenita’ e senza rimpianti. Il voto anticipato ad ottobre e’ indispensabile per avere “un presidente della Regione forte e senza vincoli”.RIMPIANTI - E alla domanda se ha rimpianti, ha risposto: “No, forse potevamo fare di piu’ ed essere meno litigiosi. Potevamo evitare questa alternanza di maggioranze, cinque governi in quattro anni. Questa situazione di instabilita’ che non ha creato presupposti per una buona amministrazione e i risultati si vedono. Le riforme e le azioni intraprese  – ha aggiunto – saranno valutate quando gli umori lasceranno il posto all’analisi serena dei fatti”.
AUTONOMIA - “Stiamo subendo un vero e  proprio attacco dell’autonomia speciale”, aveva detto il Presidente  della Regione siciliana, Raffaele Lombardo aprendo il suo intervento  all’Ars. ”L’aggressione alla nostra autonomia speciale avrebbe reso necessario che un presidente della Regione fosse libero da ogni vincolo e non indebolito nel suo ruolo. Cosi’ non e’ stato per me da oltre due anni, dal 29 marzo del 2010. Sono convinto che l’autonomia e i partiti nazionali sono ontologicamente incompatibili.Anche per questo non giudico negativamente il proliferare dei movimenti sul territorio. Si va affermando un nuovo centralismo per attuare tagli concordati in sede internazionale ed imposti registrando un atteggiamento di insofferenza da parte delle istituzioni regionali, che si tendono a screditare
TRANQUILLITA’ - Appena entrato in aula, Lombardo aveva scherzato:  “Sono tranquillo e sereno, vi piace questa cravatta che indosso?. A chi gli chiedeva il  suo stato d’animo prima delle imminenti dimissioni, annunciate a breve in aula, ha risposto:  ‘‘Non vede. Sto tremando tutto”. Raffaele Lombardo è arrivato a  Palazzo dei Normanni intorno alle 17.30.
NOMINE - Commentando invece con l’Adnkronos la nomina del neoassessore alle Autonomie locali, Nicola Vernuccio (la designazione e’ avvenuta a circa un’ora dalle dimissioni del Governatore in Aula all’Ars) il presidente della Regione ha detto: ”Il nuovo assessore? Non c’e'  nulla di strano. Non posso lasciare occupate da me ad interim tutti i posti vacanti in Giunta”.
L’INCHIESTA - Sull’inchiesta che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, Lombardo ha detto: “Non mi e’ stato consentito di  essere interrogato. Inoltre per tre volte la pubblica accusa ha chiesto l’archiviazione della mia indagine”.

giovedì 9 agosto 2012

OFFERTE DI LAVORO


H&M cerca addetti alla vendita

Giovedì 09 Agosto 2012 10:01 

H&M catena di abbigliamento nota in tutto il mondo, offre nuove opportunità di lavoro in tutta Italia. Assunzioni in vista per addetti vendita nei negozi presenti dal nord al sud.

H&M cerca addetti alla vendita
H&M catena di abbigliamento nota in tutto il mondo, offre nuove opportunità di lavoro in tutta Italia. Assunzioni in vista per addetti vendita nei negozi presenti dal nord al sud. Gli addetti alle vendite sono gli uomini e le donne che rendono il punto vendita accattivante, che sanno consigliare i clienti e che rendono lo shopping da h&m un'esperienza piacevole. H&M offre alle risorse umane assunzioni part time o full time, opportunità di carriera, possibilità di crescita professionale in un ambiente dinamico e divertente.

Le offerte di lavoro sono attive in: Sicilia (Catania Centro Sicilia); Lazio (Roma Da Vinci); Umbria (Perugia); Toscana (Prato Unicoop; Firenze San Donato); Liguria (La Spezia Le Terrazze). Gli interessati alle future assunzioni h&m possono inviare il proprio curriculum vitae online in risposta alle offerte di lavoro tramite la pagina web lavora con noi seguendo l'apposita procedura.

mercoledì 8 agosto 2012

E BERLUSCONI DISSE MICCICHE'............


E Berlusconi disse: "Micciché" 
Sorpassato Lagalla, sarà lui il candidato

Mercoledì 08 Agosto 2012 21:05 

L'ex premier oggi ha incontrato alcuni esponenti del Pdl etneo: a capo della coalizione di centrodestra sarà il leader di Grande Sud che domani incontrerà il segretario Alfano. Restano sullo sfondo i malumori di Cascio e Castiglione, che avrebbero preferito il rettore.


E Berlusconi disse: "Micciché" Sorpassato Lagalla, sarà lui il candidato
E Berlusconi disse: Micciché. Passi avanti forse decisi nel centrodestra siciliano per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Fino a ieri, si parlava di un “testa a testa” tra il leader di Grande Sud e il rettore di Palermo Roberto Lagalla. Ma oggi, l'ex sottosegretario sembra aver decisamente “messo la freccia”, grazie all'intervento in prima persona dell'ex premier.

Berlusconi, infatti, oggi ha incontrato l'esponente del Pdl catanese Pino Firrarello, alla presenza di Altiero Matteoli e ovviamente del segretario del partito Angelino Alfano. Un incontro mirato ad abbattere gli steccati alzati nei giorni scorsi soprattutto dal duo Castiglione-Firrarello, appunto, alla candidatura di Micciché. E l'incontro avrebbe sortito gli effetti sperati. Da quell'ala del partito, infatti, il Cavaliere avrebbe ricevuto un “nulla osta”. Sofferto. A denti stretti, a dire il vero. Perché nel Pdl etneo la delusione sarebbe tanta, e anche i dubbi sulle capacità “inclusive” del leader di Grande Sud.

Ma del resto, Berlusconi aveva già deciso: Micciché. L'uomo di Publitalia, del mitico 61-0 in Sicilia raccontato ancora oggi come una delle pagine più gloriose del centrodestra italiano. Un ritorno all'antico, che, al di là del rischio di presentare una formula “opaca” dal punto di vista degli interpreti, ha il pregio di riunire sotto lo stesso tetto partiti recentemente dilaniati, divisi e spesso dai rapporti tesissimi.

A dire il vero, non è che al momento l'idea-Micciché abbia sopito le polemiche. Anzi. L'ala del Pdl riferibile ad Angelino Alfano e a Francesco Cascio avrebbe preferito altro. Se non la candidatura dello stesso presidente dell'Ars, quantomeno la soluzione-Lagalla. Gradito, tra l'altro, anche agli alleati del Cantiere popolare e all'area del Pdl che fa capo a Leontini, Mancuso e Beninati. Ma a dire il vero, per questa frazione di coalizione, anche la scelta di Micciché non desterebbe particolari problemi. Non a caso, anche nelle settimane scorse, Grande Sud ha dichiarato di “guardare con estrema attenzione” al movimento-lista-partito voluto da Leontini e Maira. Dimostrazione di una certa “sintonia” quantomeno sui temi, sulle idee, sui progetti.

E quasi certamente, quindi, l'interprete di queste idee sarà Gianfranco Micciché. L'uomo buono per ricostruire un centrodestra ampio, più ampio possibile. Non a caso, oggi, è arrivata una dichiarazione che suona quasi come un “sondaggio” da parte del Nuovo polo. Quello, per intenderci, che comprende, oltre a Fli e Api, anche l'Mpa di Lombardo e il Movimento popolare siciliano di Savona. “Il candidato presidente? – ha dichiarato il capogruppo all'Ars dell'Mps Paolo Ruggirello – Crediamo debba essere necessariamente frutto di un ragionamento non solo tattico, ma anche strategico. Abbiamo già qualche idea in merito: un candidato autonomista, di area centrista, e palermitano”. Autonomista (e il riferimento, in senso lato, va alla caratterizzazione “sicilianista” del partito di Grande Sud), centrista e palermitano. L'identikit porta proprio a Micciché. Che ha sorpassato Lagalla. E che domani incontrerà il segretario del partito Angelino Alfano. Che gli consegnerà, quasi certamente, le chiavi del centrodestra. Una macchina d'epoca, alla quale restituire il vecchio splendore, e la grinta di un tempo. Il pilota nella cronoscalata verso Palazzo d'Orleans sarà comunque lui, l'uomo di Publitalia e del 61-0. Lo ha deciso Berlusconi.

candidati delle elezioni regionali siciliane 2012


Ecco i candidati alle Regionali

Martedì 07 Agosto 2012 16:26 

Riconfermati quasi tutti i deputati uscenti. Il Pdl "pesca" a Palazzo Comitini per rinforzare la sua lista. Idv e Udc pensano a due rappresentanti sindacali dei dipendenti Gesip. All'Udc sono quattro i "big" palermitani in corsa. Il Nuovo Polo deciderà presto: una o due liste? Ecco i nomi dei probabili aspiranti a un posto a Sala d'Ercole.

Il Pdl palermitano riparte dalla provincia. La rincorsa di un partito in sofferenza, verso la ricomposizione di Sala d'Ercole, parte da Palazzo Comitini. In vista delle prossime elezioni regionali, infatti, gli azzurri, nel collegio del capoluogo stanno pensando di rafforzare la propria lista con una nutrita squadra di assessori o consiglieri provinciali. Quasi certamente della partita sarà Dario Falzone, in passato (dal 1998 al 2003) presidente del consiglio provinciale e successivamente vice sindaco di Palermo e deputato regionale. Attualmente ha la delega alle Attività economiche e produttive. Pietro Alongi, invece, è assessore con deleghe molto ampie, che vanno dai rapporti col parlamento, alla legalità. Giuseppe Di Maggio, invece, si occupa di Istruzione ed edilizia scolastica. Ai tre assessori si aggiungerà il presidente del consiglio provinciale Marcello Tricoli, oltre al capogruppo del Pdl Vincenzo Di Trapani. I cinque, ovviamente, saranno compresi in una lista nella quale verranno riconfermati gli uscenti (superstiti) da Sala d'Ercole. Dopo l'addio in extremis di Alberto Campagna, passato all'Udc, e dopo aver preso atto della decisione di Azio Marinese di non partecipare a questa competizione elettorale, infatti, il Pdl schiererà certamente l'attuale presidente della Commissione attività produttiveSalvino Caputo e il coordinatore provinciale Francesco Scoma (il primo ad apparire già con la sua faccia sui manifesti elettorali lungo le vie di Palermo). Resta da sciogliere il nodo di Francesco Cascio,ancora tra i possibili candidati alla presidenza, ma che qualche giorno fa aveva detto: “Non devo fare il governatore per forza. Posso sempre tornare al mio lavoro di medico”. Una dichiarazione che rende non così scontata la sua scelta di candidarsi come deputato regionale. Anche alla luce di un rapporto con i compagni di partito a Palazzo dei Normanni non esattamente “idilliaco”, e di una prospettiva romana che potrebbe risultare agevole, anche in considerazione del suo rapporto privilegiato col segretario del partito Angelino Alfano.

Tra l'altro, nel Pdl c'è ancora da disinnescare la “bomba Leontini”, che però al momento non sembra avere grosse refluenze a Palermo, visto che la “fronda” ha anche una forte identità geografica: la Sicilia orientale del ragusano capogruppo all'Ars, del catanese Mancuso e del messinese Beninati. Semmai, le conseguenze di quel progetto politico potrebbero essere legate al legame col Cantiere popolare, che punta su Leontini, sperando, in realtà, che alla fine anche il Pdl viri su Roberto Lagalla.A quel punto, ecco che il peso politico nel palermitano verrebbe certamente rafforzato dalle candidature dei deputati riconfermati: Marianna Caronia (forte di un ottimo risultato, anche personale, alle ultime amministrative) e Toto Cordaro. A loro si aggiungeranno i consiglieri comunali Felice Bruscia e Roberto Clemente, oltre ad alcuni sindaci del Palermitano, come Vitale Gattuso (sindaco di Castronovo) e Gaetano Licata (sindaco di Lercara). Infine, il Cantiere popolare sta corteggiando anche il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, attualmente più vicino all'Udc. Ma il partito di Saverio Romano proverà a sfruttare, pare, i non idilliaci rapporti tra lo stesso Ferrarello, e un candidato di punta a Palermo per l'Udc: Nino Dina.

Per rimanere nell'ambito di quello che una volta fu il centrodestra, ecco anche i primi nomi diGrande Sud. Nell'attesa che si chiarisca la posizione di Gianfranco Micciché sulla corsa a Palazzo d'Orleans, ecco che gli arancioni sono già pronti a puntare sul consigliere comunale Edi Tamajo, su quelli provinciali Pietro Vazzana e Salvo Lo Giudice, e sul coordinatore provinciale Giacomo Terranova.

Udc e Idv a caccia di sindacalisti, e nel Pd ecco Riggio
L'arrivo di Alberto Campagna tra le fila dell'Udc sembra non aver fatto molto contenti i big palermitani. Da Totò Lentini e Nino Dina, che avevano già dovuto “accogliere” un altro nome “pesante”: quello diFrancesco Musotto. Ma tant'è. I quattro troveranno posto in una lista che ha già una fisionomia molto precisa. Bisognerà, in sostanza, solo trovare l'altra “metà del cielo” costituito dalla componente femminile, obbligatoria per legge. Intanto, come detto, Oltre a Lentini, Dina, Musotto e Campagna, l'Udc inserirà in lista un ex autonomista come Vincenzo Briganò. Consigliere provinciale dell'Mpa, il medico di Partinico, qualche giorno fa ha denunciato la campagna portata avanti dal partito di Lombardo attraverso l'affissione di manifesti che lo indicavano come un trasformista impegnato in politica solo per convenienze personali. “Non mi aspettavo angherie e ripercussioni di questo tipo”, ha detto Briganò a Live Sicilia, raccontando come la sua scelta di passare all'Udc si stesse ripercuotendo, a suo dire, anche nella professione: gli sarebbe stata “tolta”, infatti, la direzione di un'Unità operativa semplice nel distretto di Partinico. “Ma nell'Mpa non stavo più bene”, ribadisce. E a percorrere la sua stessa strada, trovando spazio nella lista dell'Udc potrebbe essere anche essere (e si tratterebbe di un clamoroso ritorno) l'ex consigliere comunale Agostino Genova, da sempre vicino a Mario Parlavecchio. Nella lista troveranno poi posto Riccardo Galioto, proveniente dall'area dei “Liberal”, l'altro consigliere provincialeTommaso Gargano, il sindaco di Prizzi Luigi Vallone, l'ex deputato Armando Aulicino, mentre l'Udc, come detto, si contende col Pid la candidatura del sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello. Il partito di Casini e D'Alia, poi, sta pensando di inserire tra gli aspiranti a Sala d'Ercole anche un sindacalista che ha curato in questi mesi, in prima persona, sia la vicenda delle società partecipate, sia quella riguardante la Gesip: si tratta di Pietro La Torre della Uiltucs.

E a un altro sindacalista impegnato nella complessa vertenza Gesip sta pensando l'Italia dei Valori. Si tratta di Salvo Barone, del sindacato Asia. Farà parte di una lista dove saranno certamente presentiPippo Russo, il provveditore di Palermo e Trapani Rosario Leone, Maurizio Caruso e l'ex deputatoSergio Mulè. Da chiarire, ancora, i margini di un'alleanza tra i partiti di Casini e Di Pietro.

In mezzo, a fare da “pontiere” è il Pd di Giuseppe Lupo. Un partito tirato da un lato dalla voglia di “partire da una coalizione di centrosinistra”, dall'altra dalla necessità, anche in chiave nazionale, di guardare ai moderati dell'Udc, dai quali ha ricevuto nelle ultime settimane numerose e incoraggianti aperture. E il Pd a Palermo partirà dai “riconfermati”. Antonello Cracolici è il più “avanti”. I suoi manifesti elettorali sarebbero già pronti e tra pochi giorni si aggiungeranno a quelli del candidato del Pdl Francesco Scoma. Conferma anche per lo stesso Lupo, Pino Apprendi e Davide Faraone. Da sciogliere il nodo Fabrizio Ferrandelli: il suo approdo nella lista del Pd pare quasi certo e sarebbe stato “benedetto” direttamente dai vertici nazionali. A scompaginare i piani, però, potrebbe essere Rosario Crocetta. Nelle sue liste infatti potrebbero confluire molti democratici. E nell'entourage dell'ex sindaco di Gela è forte la convinzione che alla fine Ferrandelli, sostenuto dallo stesso Crocetta alle ultime amministrative, decida di correre in una delle due liste dell'eurodeputato. Non si ricandiderà, invece,Bernardo Mattarella, ma Toti Zuccaro sarà il rappresentante della sua area di riferimento. Certa ormai la presenza in lista di Francesco Riggio, storico presidente del Ciapi, e di Maurizio Pellegrino. Sempre nel centrosinitra, ancora nessun nome da parte di Sel, che ha invece già individuato in Claudio Fava il proprio candidato alla presidenza. Da chiarire anche la “formula” della lista: Sel infatti dovrebbe correre con la Federazione della sinistra, Verdi e alcuni movimenti.

Lo “schema” del Nuovo polo
E il problema dello “schieramento tattico” è quello più dibattuto anche all'interno del Nuovo polo. Il dubbio è: due o tre punte? Ovvero, due o tre liste? Data per scontata una lista del presidente (attualmente il candidato è Fabio Granata di Fli, ma sono sempre in piedi le ipotesi Massimo Russo e anche quella riguardante la virata verso Rosario Crocetta), i partiti devono ancora decidere la propria distribuzione. L'ipotesi più probabile è quella che vede, da un lato, una lista dell'Mpa e dall'altro una lista nella quale far confluire Fli, Mps e Api. E la composizione delle liste terrà conto di questa “fluidità”. Ovvero: niente compartimenti stagni tra forze politiche. La collocazione del singolo candidato sarà legata alle possibilità di superare lo sbarramento del 5%. Così, il Polo confermerà certamente i deputati regionali uscenti: l'assessore Alessandro Aricò per Fli (ma nella nuova lista il simbolo dei finiani potrebbe scomparire), Riccardo Savona per Mps, partito dal quale si “staccherà” Giovanni Greco per correre invece con l'Mpa, dove Mario Parlavecchio sarà l'unico superstite palermitano tra i parlamentari, dopo gli abbandoni, negli anni di Lentini, Caronia e Musotto. Sempre il partito del governatore, poi, dovrebbe “pescare” al consiglio provinciale: in lista infatti potrebbero trovare posto il capogruppoFrancesco Miceli. Si fa inoltre il nome di Pietro Rao, un fedelissimo di Lombardo, già nel cda di Ast e di Italia Sviluppo Lavoro. A disposizione della coalizione, poi, Mimmo Russo e il parlamentare nazionaleSandro Oliveri (ma loro dovrebbero trovare posto nella lista Mpa) e Tony Rizzotto, richiamato alla politica da Lombardo con la lista “Chiama la città” alle ultime amministrative palermitane. E finito ultimamente al centro delle polemiche per la nomina della (presunta) fidanzata al vertice della società Italia Lavoro Sicilia. Una carica per la quale lo stesso Rizzotto era stato dichiarato incompatibile.

E il Movimento 5 stelle ha già la lista pronta.
C'è già chi ha deciso tutto. Il Movimento 5 stelle ha già il proprio candidato alla presidenza (Carlo Cancellieri) e i venti componenti della lista. Si tratta nella maggior parte di giovani. Studenti, grafici, impiegati, esperti di ambiente. Ecco i loro nomi: Samanta Busalacchi, Maddalena Calderone, Francesco Campanella, Giorgio Ciaccio, Chiara Di Benedetto, Gabriella Fiore, Mauro Giulivi, Salvatore Lanzafame, Claudia La Rocca, Loredana Lupo, Francesco Lupo, Marco Negrì, Stefano Alessio Paradiso, Riccardo Ricciardi, Mariarita Rigogliuso, Fabrizio Romeo, Giovanni Sardisco, Salvatore Siragusa, Giampiero Trizzino, Alessandro Vetro.